Se la banca non ti ha comunicato queste spese hai diritto ad un rimborso: cosa devi controllare subito

Qualora la banca sia poco chiara nella comunicazione dei tassi d’interesse dovuti con la sottoscrizione di un prestito, un mutuo o un leasing i clienti possono recuperare delle somme importanti.

Idealmente nessuno di noi farebbe ricorso ad un prestito o ad un leasing finanziario, ma la vita porta spesso a dover trovare delle soluzioni per pagare le spese crescenti o semplicemente a trovare dei fondi necessari all’avvio di un progetto che possa migliorare il profitto della nostra attività e di conseguenza la nostra situazione finanziaria generale.

Martelletto giudice e codice civile poggiati su scrivania
Se la banca non ti ha comunicato queste spese hai diritto ad un rimborso: cosa devi controllare subito – retisocialinaturali.it

I problemi che possono sorgere quando si ha bisogno di richiedere un prestito sono di due tipi, il primo riguarda l’ottenimento della somma di cui si ha bisogno, dunque la possibilità di fornire garanzie sufficienti per coprire il pagamento delle rate con le quali si restituisce nel tempo il prestito, il secondo riguarda proprio la restituzione della somma.

I prestiti sono infatti gravati da interessi mensili e interessi annui, inoltre nel caso in cui si dovessero pagare con ritardo le rate subentra anche la mora che aumenta ulteriormente la cifra dovuta. A questo si associa l’esistenza di clausole che sono spesso poco chiare e che comportano un’aumento non calcolato della cifra dovuta alla banca o alla finanziaria che ci ha concesso la somma.

La sentenza numero 9363 depositata il 23 giugno 2025 dal Tribunale di Roma rappresenta un punto di svolta e insieme una boccata d’aria fresca per tantissime società e privati che si trovano in condizioni di difficoltà nel restituire la somma chiesta in prestito, poiché sancisce che in caso di clausole poco chiare si possa ottenere un rimborso corposo.

Quando si può ottenere un rimborso secondo la legge: controlla subito questi dettagli

Il caso trattato dal Tribunale di Roma riguarda un leasing immobiliare le cui clausole sono risultate poco chiare. La banca che aveva concesso il prestito aveva indicato chiaramente il TAN (Tasso Annuo Nominale), omettendo nel contratto sia il TAE (Tasso Annuo Effettivo) che il piano di ammortamento, il quale riporta solitamente il capitale, le rate e gli interessi.

Coppia valuta documento da consulente finanziario
Quando si può ottenere un rimborso secondo la legge: controlla subito questi dettagli -retisocialinaturali.it

In una simile condizione per il cliente era impossibile avere un’idea precisa di quella che era il costo effettivo di tutta l’operazione. Motivo per cui il tribunale ha accolto il ricorso della società che stava pagando le rate, annullando le clausole degli interessi e applicando al loro posto il tasso legale.

La decisione del giudice capitolino è stata presa in osservanza dell’articolo 117 del TU Bancario che prevede l’applicazione dei tassi legali (anche chiamati Tassi BOT) in caso il contratto non specifichi i tassi d’interesse dovuti o lo faccia in maniera ambigua, non permettendo al cliente di capire quanto sia il costo effettivo dell’operazione.

I Tassi Bot vengono calcolati tenendo conto dei Tassi nominali minimi per le operazioni attive e di quelli massimi per quelle passive dei Buoni del Tesoro emessi nei 12 mesi precedenti. Di fatto la banca in questione è stata costretta a riformulare il leasing con dei tassi di interesse molto inferiori a quelli applicati da contratto e a restituire la cifra monstre di 869mila euro.

Gestione cookie