L’INPS è il punto di riferimento quando l’azienda non paga il TFR o gli stipendi. Con una domanda si può risolvere il problema.
Il Trattamento di Fine Rapporto è un contributo versato al dipendente nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro. L’importo dipenderà dall’accantonamento durante gli anni di carriera lavorativa di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e alle rivalutazioni. Sono soldi che spettano di diritto al lavoratore.

Indipendentemente dal motivo per cui il rapporto di lavoro finisce – licenziamento, dimissioni, pensionamento – l’azienda deve corrispondere al dipendente il Trattamento di Fine Rapporto. La somma spettante dovrà essere erogata in un’unica soluzione se inferiore a 50 mila euro, in due rate annuali se l’importo è inferiore a 100 mila euro e in tre rate per somme oltre i 100 mila euro.
Per i dipendenti privati l’erogazione è abbastanza rapida (specialmente se si mette di mezzo un avvocato). Pochi mesi, massimo un anno e i soldi arriveranno. Per i dipendenti pubblici, invece, i tempi di attesa sono molto più lunghi – anche fino a 5 o 7 anni – nonostante questa differenza di trattamento sia stata considerata incostituzionale. In caso di mancato pagamento del TFR (o delle ultime mensilità dello stipendio) il dipendente può rivolgersi al Fondo di garanzia INPS.
Come funziona il Fondo di garanzia INPS per chiedere il TFR
Il Fondo protegge i dipendenti nel momento in cui dovessero verificarsi casi di insolvenza del datore di lavoro (TRF o stipendi). Il lavoratore interessato può accedere al sito INPS ed entrare nella sezione “Lavoro” dove troverà un servizio per la trasmissione online della domanda di intervento del Fondo di Garanzia.

La compilazione della richiesta è molto semplice, il dipendente dovrà rispondere ad un questionario. In caso di inserimento errato delle risposte il sistema segnalerà lo sbaglio e l’utente potrà correggerlo subito, senza dover inviare successivamente nuova documentazione. Da pochi giorni il servizio è stato ulteriormente semplificato, poi, con un’estensione sperimentale ad un gruppo di patronati.
Il nuovo sistema permette di acquisire direttamente le informazioni necessarie per la corretta applicazione delle ritenute IRPEF e TFR nonché i riferimenti per l’individuazione delle ultime tre mensilità di stipendio coperte dal Fondo. Tutto questo all’interno della compilazione della domanda online. Tra le novità anche la possibilità di allegare documenti in formato .eml e di non inviare l’estratto dello stato passivo più l’attestazione di conformità se si allega la comunicazione PEC del responsabile della procedura senza modificarla. Una procedura più semplice, con meno burocrazia a carico del cittadino.