Sfruttare l’acqua del condizionatore è possibile, ma solo se si seguono alcune regole fondamentali.
In estate, con il caldo torrido e i condizionatori accesi giorno e notte, si finisce spesso per raccogliere litri d’acqua dai tubi di scarico dei climatizzatori. Viene quindi naturale non voler sprecare l’acqua così raccolta e spesso si pensa di poterla utilizzarla per annaffiare le piante.

L’acqua del condizionatore, pur non essendo pericolosa, andrebbe trattata con consapevolezza. È infatti necessario seguire alcune precauzioni specifiche è possibile trasformarla in una risorsa utile e sostenibile per il proprio angolo verde.
L’acqua del condizionatore è molto simile a quella distillata, è infatti priva di calcare, cloro e minerali ma potrebbe non essere del tutto pulita. Nel caso in cui il condizionatore non sia manutenuto regolarmente, potrebbe contenere tracce di batteri, muffe o metalli. Inoltre, il suo pH potrebbe essere leggermente acido, caratteristica che rende necessario un uso mirato e non indiscriminato.
Come usare l’acqua del condizionatore per innaffiare in sicurezza
Se si vuole utilizzare l’acqua del condizionatore per annaffiare alle piante, è fondamentale assicurarsi che il tubo di scarico e il serbatoio dell’apparecchio siano puliti e privi di residui. Il primo passo è controllare il pH dell’acqua, che dovrebbe rientrare tra 6 e 7 per la maggior parte delle specie ornamentali, tra le più comuni in casa. In caso di valori troppo acidi è quindi consigliabile diluire l’acqua del condizionatore con l’acqua del rubinetto o alternarla ad acqua piovana.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’utilizzo dell’acqua del condizionatore per ortaggi e piante commestibili, a meno che non venga filtrata accuratamente. In caso di piante da interno o da balcone è invece consigliabile mantenere il terreno umido durante l’estate, purché l’irrigazione sia moderata e controllata.
Le piante acidofile, come per esempio le azalee, le ortensie, le felci o le camelie, si prestano particolarmente a essere annaffiate con l’acqua raccolta dai condizionatori, purché venga arricchita periodicamente con fertilizzanti naturali, grazie ai quali è possibile compensare la carenza di sali minerali. È importante evitare i ristagni d’acqua nei sottovasi e utilizzare sempre acqua fresca, purché non venga conservata per diversi giorni. Questo potrebbe infatti causare la proliferazione di batteri o cattivi odori.
Se si posseggono piante frasse e succulente non tollerano bene un’acqua povera di minerali. Un uso esclusivo dell’acqua del condizionatore potrebbe impoverire il suolo, portando alla carenza di elementi fondamentali come potassio e magnesio. In presenza di queste piante è bene utilizzare acqua ricca di nutrienti.