La NASpi è l’indennità di disoccupazione, cosa accade quando il percettore riceve una proposta di lavoro e viene assunto regolarmente?
NASpi e attività lavorativa sono compatibili rispettando alcune condizioni. Il percettore dell’indennità può iniziare un nuovo lavoro e continuare a percepire mensilmente la somma spettante ma solo se vengono soddisfatti dei requisiti reddituali.

Ritrovarsi senza lavoro è un duro colpo, soprattutto se non si è più giovanissimi. Perdere l’entrata mensile significa andare incontro a problemi economici anche gravi se quello stipendio era l’unica entrata per la famiglia. Lo Stato per aiutare i cittadini che perdono l’occupazione involontariamente eroga la NASpi, l’indennità di disoccupazione con erogazione mensile di una somma pari al 75% della retribuzione media degli ultimi quattro anni.
La durata massima è di 24 mesi, più precisamente la metà del numero di settimane lavorate negli ultimi quattro anni. Questi due anni daranno il tempo al percettore di trovare un nuovo lavoro potendo contare nel frattempo su un’entrata fissa mensile. Se si dovesse avere un’offerta durante il periodo di percezione della misura non è detto che le erogazioni vengano bloccate. Dipenderà da tipo di lavoro e dallo stipendio.
NASpi, quando è compatibile con l’attività lavorativa
Il percettore di NASpi trova un nuovo lavoro, cosa accade? Supponiamo che il contratto da firmare sia a tempo determinato con durata di sei mesi al massimo. L’indennità non decadrà, verrà temporaneamente sospesa. Le erogazioni ripartiranno trascorsi i sei mesi. Se, invece, il contratto dura più di sei mesi allora la NASpi decadrà. Passiamo al caso del contratto a chiamata. L’indennità continuerà ad essere corrisposta nei giorni in cui non si presta attività lavorativa.

Se si partecipa ad uno stage curriculare oppure si avvia un’attività di prestazione occasionale con reddito inferiore a 5 mila euro l’anno allora la NASpi non si perderà. Ci sono casi, poi, in cui l’importo della NASpi verrà ridotto. Ad esempio svolgendo attività in forma autonoma con reddito annuo fino a 5.500 euro. L’interessato dovrà comunare all’INPS il reddito annuo presunto, anche se pari a zero.
Chi non procederà con questa comunicazione vedrà decadere il diritto all’indennità. In caso di contratto di somministrazione, poi, il datore di lavoro dovrà essere diverso da quello presso il quale il percettore prestava attività lavorativa prima della disoccupazione. Per quanto riguarda la decadenza immediata della prestazione altri casi che fanno dire addio alla NASPI sono la perdita dello stato di disoccupazione, il raggiungimento dell’età pensionabile, l’acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità.