È stato diffuso il richiamo massiccio del pesce più consumato e amato in estate: chiunque l’abbia comprato, non deve consumarlo. Ecco perché.
In estate, si sa, complici le mangiate con amici e parenti, si consuma più spesso il pesce, magari grigliata oppure nella pasta. Fondamentalmente si hanno due scelte quando si tratta di comprarlo: può essere fresco, da pescheria, oppure surgelato, preso nel banco frigo.

Nel primo caso bisogna rivolgersi alla propria pescheria di fiducia, nel secondo bisogna essere consapevoli della materia prima che si sta comprando, sottoposta a tante analisi prima di poter essere venduta e quindi portata in tavola. È proprio a seguito di questi controlli che è scattato il richiamo massiccio del pesce più consumato in estate. Chiunque lo abbia acquistato dovrebbe non mangiarlo: ecco il motivo.
Il motivo del richiamo massiccio del pesce più consumato in estate
Il pesce più consumato e amato dell’estate è stato sottoposto ad un richiamo massiccio e per un motivo molto serio. Chiunque lo abbia acquistato, non dovrebbe consumarlo. Di quale si tratta? Di un lotto di cozze (mitili) a marchio Olbiesina.

Le cozze sono particolarmente apprezzate in estate perché si prestano a varie preparazioni: possono essere gratinate, ripiene, si può preparazione la pepata di cozze o una pasta con queste. In particolare non è stato indicato il peso di vendita delle cozze, ma solo quello totale dell’intero lotto (680 kg) richiamato, vale a dire ITA/066, con la data di confezionamento 21/07/2025.
Le cozze richiamate sono state prodotto dall’azienda Spano Group Srl presso lo stabilimento di produzione che si trova in via Indonesia 52, Zona Industriale settore 2, a Olbia, in provincia di Sassari (marchio di identificazione IT 543 CSM CE). Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di Escherichia coli oltre il limite di sicurezza.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare le cozze con il numero di lotto sopra indicato. Infatti fra i sintomi più comuni di Escherichia coli ci sono: diarrea, infezioni del tratto intestinali e, nei casi più gravi, sindrome emolitico-uremica o sepsi.
Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto. Dunque anche il pesce più consumato e amato dell’estate ha subito un richiamo: per continuare a consumarlo, preferire quello di un’altra marca oppure il pesce fresco, con cui preparare piatti profumati e saporiti.