Le pensioni nel 2027 subiranno dei cambiamenti e non saranno affatto piacevoli per i lavoratori. Il peggio deve ancora arrivare.
Ognuno è libero di programmare la pensione ma con la consapevolezza che i propri piani potrebbero cambiare in ogni momento. Le notizie sulle pensioni dal 2027 arrivano proprio a destabilizzare chi aveva intenzione di lasciare il mondo del lavoro basandosi sulle misure attuali.

A partire dai 60 anni il pensiero della pensione diventa sempre più forte e reale. I lavoratori iniziano a vedere il traguardo e cominciano a pianificare il futuro. La prima importante decisione è se attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni oppure se approfittare degli scivoli di pensionamento anticipato avendo i requisiti per accedervi. Una scelta non semplice perché l’uscita anticipata comporta un taglio dell’assegno pensionistico.
Guardando le misure oggi attive, infatti, oltre che essere riservate a specifiche categorie o lavoratori con determinate caratteristiche sono piuttosto svantaggiose. Un esempio su tutti è Quota 103 con il sistema di calcolo contributivo per tutti e il limite massimo dell’assegno fissato a 4 volte il minimo. In ogni caso il lavoratore può oggi pianificare la pensione in un certo modo ma sarà costretto a modificare i piani non riuscendo a lasciare il mondo del lavoro prima del 2027.
Cosa accadrà alle pensioni dal 2027
Oggi la pensione di vecchiaia si raggiunge con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Dal 2027 potrebbe esserci uno slittamento dell’età anagrafica legato all’aumento della speranza di vita. Questo perché la Riforma Fornero tanto discussa è ancora attiva e potrebbe impattare sulle modalità di calcolo delle pensioni in un doppio modo.

Allungando la permanenza al lavoro ed erogando assegni più bassi dato che i coefficienti di trasformazione diventano più sfavorevoli quando la speranza di vita aumenta. Vale sia per la pensione di vecchiaia che per la pensione anticipata ordinaria raggiungibile con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le lavoratrici).
Durante la pandemia si era registrata una riduzione di 4 mesi dell’aspettativa di vita, poi c’è stata una ripresa dell’incremento della longevità con 7 mesi in più rispetto al 2020/2022. Significa che nel 2027 lo slittamento pensionistico potrebbe essere di tre mesi in più con l’uscita dal mondo del lavoro a 67 anni e tre mesi.
Il Governo, però, sembra stia ragionando su un posticipo dell’effetto dell’incremento relativo all’aspettativa di vita mantenendo gli stessi requisiti di oggi anche nel 2027. Solo quando arriverà un provvedimento ufficiale si avrà la certezza di questo momentaneo stop. Per il momento è bene che chi ragiona sul pensionamento prenda in considerazione entrambe le possibilità per non rimanere deluso.