Molti cittadini potranno andare in pensione prima: chi ha l’ISEE inferiore ai 35mila euro può fare subito la domanda.
Il sogno di tanti cittadini è quello di andare in pensione ma c’è chi deve aspettare tantissimi anni per poterlo fare. Per non parlare dei giovani che vedono questo traguardo come impossibile da raggiungere.

Ma stavolta parleremo di chi ha una possibilità da sfruttare: chi ha meno di 35mila euro di ISEE, infatti, può fare subito domanda per la pensione anticipata.
Come andare in pensione prima grazie all’ISEE “basso”
Potrebbero presto emergere degli importanti cambiamenti relativi all’uscita anticipata dal lavoro per chi ha un determinato ISEE. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è sempre stato strumento impiegato per l’accesso a prestazioni assistenziali e adesso potrebbe essere utilizzato anche per definire chi può andare in pensione anticipata.

Nel 2026 la Quota 103 dovrebbe essere abbandonata. Questa misura, che ha sostituito Quota 100 e Quota 102, si è rivelata sempre meno efficace per un motivo in particolare: l’assegno pensionistico viene calcolato interamente con il metodo contributivo.
Inoltre, l’articolo 1, comma 283 della stessa manovra ha fissato un tetto massimo all’assegno pensionistico pari a quattro volte il trattamento minimo INPS, rendendo la misura ancora meno appetibile. L’eliminazione della Quota 103 non significherebbe però chiudere del tutto il canale di uscita a 62 anni. L’intenzione, infatti, sarebbe quella di sostituire la Quota 103 con una nuova misura: la Quota 41 flessibile, con accesso selettivo basato sull’ISEE.
Già oggi avere un ISEE basso consente di accedere a diverse misure come l’Assegno di Inclusione, oltre a bonus e agevolazioni varie. Con le nuove ipotesi, anche il reddito o l’ISEE potrebbero diventare criteri determinanti per l’accesso anticipato alla pensione. Al posto del ricalcolo contributivo dell’assegno, verrebbero introdotte delle penalizzazioni: un taglio del 2% (o più) per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria.
Infatti, applicare il calcolo contributivo alla pensione significa ridurre sensibilmente l’importo dell’assegno, con impatti diversi a seconda del profilo contributivo del singolo lavoratore. Ad essere più penalizzati sarebbero coloro che, al 31 dicembre 1995, avevano almeno 18 anni di contributi e che, quindi, maturerebbero il diritto al calcolo retributivo fino al 2011.
Anche chi ha avuto stipendi bassi verso fine carriera rischierebbe di perdere valore con il sistema contributivo o con tagli lineari. La novità che potrebbe essere introdotta, dunque, cambia tutto: infatti, potrebbe essere prevista la possibilità di esonerare dai tagli coloro che presentano un ISEE basso. In particolare, chi ha un ISEE fino a 35.000 euro potrebbe accedere alla Quota 41 flessibile senza penalizzazioni sull’assegno, anche andando in pensione in anticipo.