Una novità inattesa nel decreto fiscale potrebbe cambiare i conti a fine anno: cosa cambia con l’IMU.
L’IMU (Imposta Municipale Propria) è una delle imposte più temute dai contribuenti italiani, soprattutto da chi possiede seconde case, immobili commerciali o terreni edificabili. Ogni anno, infatti, milioni di italiani sono chiamati a calcolare e versare questa particolare imposta. Tuttavia, a rendere particolarmente ostico questo processo sono i dubbi, gli aggiornamenti e le delibere comunali non sempre tempestive.

A rendere il quadro ancora più complicato ci pensano i continui aggiustamenti legislativi che, se da un lato cercano di migliorare l’equità e l’efficienza del sistema, dall’altro aumentano l’incertezza per i contribuenti. Per quanto riguarda l’anno 2025, una novità significativa arriva dal recente decreto fiscale approvato alla Camera, che introduce una proroga e una sanatoria IMU.
Il provvedimento, contenuto nel Dl 84/2025, inizialmente si limitava a prorogare il termine per la trasmissione delle delibere comunali relative alle aliquote. Tuttavia, durante il passaggio parlamentare, è stata inserita una sanatoria che amplia la portata della norma e coinvolge un numero maggiore di Comuni e, di conseguenza, di cittadini.
Sanatoria Imu 2025: proroga per i Comuni, attenzione per i cittadini
Fino a quest’anno, i Comuni erano tenuti a trasmettere il prospetto delle aliquote entro il 28 febbraio di ogni anno. In caso di mancato rispetto della scadenza, venivano applicate automaticamente le aliquote base, più basse rispetto a quelle eventualmente previste a livello locale. Questa situazione causava una perdita di gettito per i Comuni, ma anche un evidente beneficio per i contribuenti.

Tuttavia, con la proroga al 15 settembre 2025, i Comuni in ritardo potranno sanare la propria posizione. Inoltre, la vera svolta è rappresentata dalla sanatoria: non solo i Comuni che non hanno rispettato la scadenza, ma anche quelli che hanno trasmesso delibere non conformi potranno regolarizzarsi. In questo modo, una platea molto più ampia di amministrazioni locali potrà far valere aliquote più alte di quelle base, anche se approvate o corrette in ritardo.
Ma quali conseguenze avrà per i cittadini? Il saldo Imu del 16 dicembre 2025 potrebbe essere più alto del previsto. Chi ha versato l’acconto a giugno sulla base di aliquote base potrebbe trovarsi a dover integrare il pagamento, qualora il proprio Comune approvasse delibere più onerose entro il nuovo termine.
È quindi fondamentale che i contribuenti verifichino eventuali aggiornamenti entro dicembre, consultando il sito del proprio Comune o il portale del MEF. Solo così si potranno evitare errori nei versamenti, sanzioni o mancati adeguamenti all’ultima versione delle aliquote valide. La sanatoria Imu rappresenta una nuova opportunità per i Comuni, ma richiede attenzione e precisione da parte dei cittadini.