Ci sono segnali che il corpo ci invia e che spesso ignoriamo pensando siano solo normali dimenticanze o stress. Ma alcuni di questi sintomi potrebbero essere le prime avvisaglie di una malattia molto seria.
Quante volte ti capita di dimenticare dove hai messo le chiavi o di non ricordare perché sei entrato in una stanza? A chi non succede? Eppure, dietro a queste piccole amnesie che archivi con un “sto invecchiando” o “sono stressato”, potrebbe nascondersi qualcosa di più serio.

Tanto per non girarci troppo intorno, è una malattia subdola che spesso si manifesta con segnali che sembrano innocui o addirittura normali. E proprio perché non ci facciamo caso, quando arriva la diagnosi può essere troppo tardi per intervenire in modo efficace. Il punto è che il nostro cervello sa come camuffare i primi cedimenti e noi siamo bravissimi a trovare scuse plausibili. Ma esistono campanelli d’allarme che sarebbe meglio non ignorare e, fidati, saperli riconoscere fa la differenza.
Quando la memoria traballa: i segnali da non ignorare
Partiamo da una certezza: perdere la memoria ogni tanto è umano, non siamo mica dei robot. Ma quando dimentichi continuamente cose appena successe o non ricordi chi ti ha appena telefonato, forse vale la pena fare un passo indietro e chiederti se c’è qualcosa che non va davvero.
L’Alzheimer inizia proprio così, con piccole amnesie che si moltiplicano, seguite da una crescente difficoltà a fare cose che una volta facevi ad occhi chiusi. Magari impieghi ore per cucinare un piatto semplice o ti accorgi di non sapere più come si allaccia una camicia, cose che davano per scontate fino a poco tempo prima.

Anche il linguaggio inizia a fare brutti scherzi: cerchi le parole giuste e non le trovi, ti perdi in discorsi semplici, e spesso finisci per rinunciare a spiegarti. E non parliamo poi di orientamento: non sapere più che giorno sia o confondersi sul luogo in cui ti trovi può diventare allarmante se capita di frequente.
Il comportamento cambia e non sempre in meglio. Ci si può sentire improvvisamente tristi, nervosi o sospettosi senza un vero motivo, o al contrario apatici, disinteressati a tutto quello che prima ci faceva piacere. E il carattere? Spesso prende una piega diversa, come se ci svegliassimo con una nuova personalità che gli altri fanno fatica a riconoscere.
Quando questi segnali iniziano a sommarsi è facile liquidarli con un “è l’età”, ma fare finta di niente è un errore. Riconoscere per tempo i sintomi significa potersi affidare subito ai medici per rallentare la progressione della malattia, guadagnando così qualità di vita e tempo prezioso con i propri cari.