Davvero rischi grosso se hai un conto estero non dichiarato? Cosa puoi farti il Fisco

Chi ha un conto estero e non l’ha dichiarato al Fisco rischia davvero grosso? Vediamo cosa può succedere e come evitare il peggio con una semplice mossa.

Aprire un conto corrente in un altro Paese oggi è molto comune. Che sia per gestire i soldi guadagnati lavorando all’estero, per mantenere una casa in un altro Paese o semplicemente per investire altrove perché in Italia le opportunità sembrano sempre le stesse, molti si ritrovano con un conto oltreconfine senza preoccuparsi troppo della cosa.

martelletto e scritta tasse
Davvero rischi grosso se hai un conto estero non dichiarato? Cosa puoi farti il Fisco-Retisocialinaturali.it

E spesso, proprio perché nessuno ci fa troppo caso, ci si dimentica anche di comunicarlo al Fisco italiano. Potresti pensare che se il conto non rende interessi o ci sono solo pochi risparmi può anche essere omesso, ma la legge la pensa diversamente e il Fisco italiano, su queste cose, di solito non fa sconti. Ecco perché sempre più persone iniziano a chiedersi, magari dopo aver sentito parlare di controlli incrociati tra Stati, cosa potrebbe succedere se quel conto estero non dichiarato venisse scoperto e, soprattutto, come mettersi in regola prima che arrivi la mazzata.

Se il Fisco ti scopre, non ti darà una pacca sulla spalla

L’obbligo di dichiarare i conti e gli investimenti detenuti all’estero esiste da oltre trent’anni anche se in tanti sembrano essersene accorti solo di recente. Chi risiede fiscalmente in Italia deve segnalare tutto al momento della dichiarazione dei redditi compilando il famoso Quadro RW.

uomo che legge multa disperato
Se il Fisco ti scopre, non ti darà una pacca sulla spalla-retisocialinaturali.it

E qui c’è un dettaglio che spesso sorprende: non importa se il conto dorme o se non hai visto nemmeno un centesimo di interesse, quello che interessa al Fisco è sapere che quel conto esiste. E se non lo dici? Beh, allora sono guai. La legge prevede sanzioni che vanno dal 3% al 15% di quanto non dichiarato e la percentuale raddoppia se il conto è in uno di quei Paesi che ancora oggi vengono etichettati come paradisi fiscali.

Conti alla mano, ipotizzando 100.000 euro dimenticati in un istituto bancario estero, la multa può arrivare fino a 15.000 euro all’anno, un vero salasso, e questo indipendentemente dal fatto che tu ci abbia guadagnato qualcosa oppure no.

E poi c’è un altro aspetto che qualcuno ignora: il dovere di dichiarare scatta non solo se il conto è intestato direttamente ma anche se si ha semplicemente la delega a operare, non basta girare l’intestazione a un parente o a un amico per stare tranquilli.

uomo che utilizza calcolatrice e fogli
Cosa rischi e come puoi sistemare la tua situazione-Retisocialinaturali.it

Ma non tutto è perduto. Il Fisco italiano, se ti muovi per tempo, offre una via di uscita onesta e intelligente che si chiama ravvedimento operoso. In pratica puoi regolarizzare la tua posizione dichiarando quanto possiedi all’estero, pagando le imposte dovute, qualche interesse di mora e una sanzione che però risulta molto più leggera rispetto a quella che pagheresti se fosse il Fisco a scoprirti.

Se su quei soldi avevi già pagato le tasse nel Paese estero, puoi chiedere che vengano scomputate da quanto devi in Italia così almeno eviti la doppia batosta. Conviene muoversi in fretta perché i controlli ormai viaggiano veloci, grazie agli scambi automatici di informazioni tra Stati che rendono difficile sperare nell’oblio. Chi ha un conto estero non dichiarato dovrebbe farsi due conti, questa volta in senso figurato, e decidere se conviene rischiare o giocare d’anticipo.

Gestione cookie