Tecnologie nascoste e sorveglianza remota: i ladri affinano le strategie per eludere i controlli.
Dall’America arriva un allarme che non può proprio essere ignorato: le autorità hanno osservato un nuovo approccio ai furti con scasso in abitazioni, che si sta diffondendo anche in Italia.

Non si tratta più di azioni impulsive o di opportunismo: oggi i ladri si organizzano con strategie raffinate, basate su dispositivi tecnologici, analisi comportamentale e strumenti per eludere ogni forma di sorveglianza.
Le indagini della polizia hanno evidenziato un modus operandi preciso, ispirato a metodi utilizzati da bande internazionali: le nuove tecniche permettono ai malviventi di sorvegliare a distanza le case, neutralizzare gli allarmi e colpire nel momento più favorevole, senza lasciare segni evidenti del passaggio.
Sorveglianza remota e sabotaggio tecnologico: le nuove frontiere del furto in casa
Gli investigatori hanno rilevato che, sopratutto negli Stati Uniti d’America, prima dei furti davanti alle abitazioni prese di mira venivano parcheggiate auto di sorveglianza. Tra queste alcuni modelli di Tesla, utilizzate per la loro capacità di registrazione continua e la possibilità di essere monitorate a distanza.

In altri casi, sono state rinvenute vetture con microcamere orientate verso le proprietà di interesse, posizionate strategicamente per raccogliere informazioni sui ritmi quotidiani degli abitanti. Una strategia ottima sopratutto nelle zone residenziali.
Accanto alla sorveglianza prolungata, i ladri tagliano anche le linee telefoniche e i servizi dati delle abitazioni, disattivando così gli impianti di allarme e rendendo inefficace l’intervento da remoto. Questa metodologia è stata osservata durante le indagini su diversi casi recenti a Encino e nelle aree limitrofe della San Fernando Valley.
La fase finale consiste nel colpo in sé: un gruppo ridotto entra nell’abitazione in modo rapido e silenzioso, in genere rimanendo entro pochi minuti. L’accesso viene effettuato da punti poco presidiati (balconi, finestre laterali) senza segni evidenti di effrazione, per agire in modo furtivo e mirato.
Altre varianti includono tecniche di manipolazione diretta dei sensori: si usano spray refrigeranti per “congelare” i sensori di movimento o calamite, applicate su contatti magnetici, per simulare porte o finestre chiuse. Nei sistemi cablati, invece, il taglio dei cavi rappresenta un metodo semplice per interrompere il funzionamento dell’antifurto.
In casi di tecniche molto avanzate, i ladri adottano metodi silenziosi come il lock‑picking, il key bumping o l’uso di chiavi bulgare per aprire le serrature senza forzatura visibili. Questi metodi richiedono abilità e strumenti specifici ma lasciano poche tracce.
In sintesi, si tratta di una tattica strutturata in tre momenti: ricognizione furtiva, interferenza elettronica, intrusione veloce e silenziosa. Conoscere queste tecniche è fondamentale per sviluppare contromisure efficaci anche in Italia, dove i sistemi di sicurezza tradizionali potrebbero non essere sufficientemente protetti contro tali nuove forme di sabotaggio.