I genitori dovrebbero impedire ai bambini di consumare questi cibi che possono comportare rischi seri per la salute.
Quando si tratta di alimentazione, è necessario che sia varia ed equilibrata non solo per noi adulti ma anche e soprattutto per i bambini. Si sa che loro non possono mangiare alcuni alimenti che noi “grandi” possiamo consumare. Per questo i genitori dovrebbero curare con attenzione l’alimentazione dei propri figli.

Dovrebbero fornire loro cibi sani e naturali, non processati limitando il consumo di alcuni che possono causare rischi seri per la salute. Ecco gli alimenti interessati dalla nuova allerta alimentare.
I cibi che possono comportare rischi seri per la salute
I genitori dovrebbero prestare particolare attenzione a ciò che mangiano i propri figli: infatti ci sono dei cibi che possono comportare dei rischi seri per la propria alimentazione. Da uno studio è emerso che ci sono alcuni dolcificanti che possono indurre pubertà precoce nei bambini.

Si tratta, in particolare, di aspartame, sucralosio, glicirrizina, comunemente presente nelle bevande ma anche di prodotti con zuccheri aggiunti. A rivelare questa verità è stata una ricerca condotta negli Stati Uniti e presentata dalla Endocrine Society a San Francisco, in California. Più venivano consumati questi dolcificanti e più alta era la probabilità di incorrere in pubertà precoce centrale. Secondo gli esperti questa può portare a disagio emotivo, a una statura più bassa in età adulta e a un aumento del rischio di futuri disturbi metabolici e riproduttivi.
Su 1407 adolescenti interessati dallo studio, la pubertà precoce centrale è stata diagnosticata in 481 adolescenti. In particolare il consumo di sucralosio è stato associato a un rischio maggiore di pubertà precoce centrale nei ragazzi, mentre il consumo di glicirrizina, sucralosio e zuccheri aggiunti è stato associato a un rischio maggiore di pubertà precoce centrale nelle ragazze.
I genitori dovrebbero quindi monitorare l’assunzione di dolcificanti per i propri figli al fine di prevenire la pubertà precoce e le sue conseguenze sulla salute. Da precedenti ricerche del gruppo di lavoro di questo studio, poi, è noto che i dolcificanti possono influenzare direttamente gli ormoni e la flora intestinale legati alla pubertà precoce.
Per esempio l’acesulfame potassico (o AceK) innesca il rilascio di ormoni correlati alla pubertà, attivando le vie del “gusto dolce” nelle cellule cerebrali e aumentando le molecole correlate allo stress. La glicirrizina, che è presente nella liquirizia, può invece alterare l’equilibrio della flora batterica intestinale e ridurre l’attività dei geni coinvolti nell’innesco della pubertà.