Progetto Semola

Fragilità genitoriale, disagio psichico e prevenzione del rischio nei minori

IL PROGETTO
La preoccupazione per la trasmissibilità della malattia mentale da generazione a generazione, l'interesse a interrompere questa catena al fine di prevenire l'insorgere di sintomi psicosociali e disturbi ansioso-depressivi nei minori e i contatti internazionali con chi si occupa da anni di questa tematica ci hanno portati a mettere a punto il Progetto Semola. L’approccio scelto per l’intervento con queste famiglie è di carattere psicoeducativo, si avvale di interventi di coppia e familiari e deriva dalla decennale esperienza sul campo sviluppata in Finlandia da parte del Ministero del Welfare e ormai radicata nei servizi sanitari e sociali su tutto il territorio nazionale (The Effective Family Programme). Gli interventi sono tesi a portare a consapevolezza il problema della genitorialità, a fare luce sulle dinamiche familiari, ad accrescere l'autostima degli adulti e dei minori, a migliorare la comunicazione intrafamiliare e a sviluppare competenze e strategie di coping. Da un punto di vista più operativo la metodologia adottata prevede la possibilità per genitori e figli di usufruire di spazi di parola monofamiliare strutturati.

Tali obiettivi corrispondono ad altrettanti fattori protettivi utili a prevenire il rischio nei minori di sviluppare a loro volta un malessere psichico. Il progetto inoltre si propone di sviluppare conoscenza, sensibilità e competenze specifiche all’interno dei servizi di salute mentale e di altri servizi per la famiglia e il minore, fornendo una corretta informazione sulle criticità, ma anche sulle potenzialità della condizione genitoriale in presenza di malattia mentale e fornendo gli strumenti più adeguati per rapportarsi operativamente con questa problematica.

Nella sua prima edizione (2013-14) il progetto è stato finanziato dal Comune di Milano, Settore Servizi per i Minori e per le Famiglie, con Fondi ex L. 285/’97. Si è svolto in collaborazione con i Dipartimenti di Salute Mentale degli Ospedali Niguarda Ca' Granda e San Carlo Borromeo, rispettivamente nei Centri Psicosociali di via Litta Modignani e di via Soderini e con l'Associazione di familiari La Tartavela.

Per il biennio 2017-19 il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo e si è svolto in partnership con l'ASST Niguarda, nei Centri Psicosociali di via Litta Modignani, via Girola e C.so Plebisciti, dove tuttora è attivo.

Responsabile: Francesca Tasselli, psicologa psicoterapeuta, Associazione Contatto Onlus

Referente Scientifico: Alberto Zanobio, psichiatra, responsabile S.S. Psichiatria 2, ASST “Grande Ospedale Metropolitano Niguarda”, Milano

DESTINATARI
Utenti in carico al servizio psichiatrico territoriale, al loro partner e ai figli di età compresa tra i 6 e i 16 anni

LE AZIONI PROGETTUALI
Relativamente agli interventi rivolti all’utenza si prevedono le seguenti azioni:

  • Un primo livello di intervento, denominato “Let’s Talk about Children” è rivolto a tutti i pazienti e ai loro partners e consiste di tre colloqui in cui, focalizzandosi sui bambini, si tematizza coi genitori presenti l’importanza di parlare ai bambini del disagio psichico di papà o mamma e di capire come il bambino ne possa risentire nella sua vita quotidiana e nel proprio mondo interno.
  • Un secondo livello di intervento, più articolato, dal nome ”Family Talk Intervention” include anche i figli ed è previsto svolgersi nell’arco di 5-6 colloqui. Include un colloquio individuale con ciascun figlio e un incontro familiare.

MODALITA’ DI ACCESSO
I percorsi psicoeducativi rivolti ai nuclei familiari vengono effettuati nel territorio milanese, dove ha sede l'Associazione Contatto, in stretta collaborazione con i servizi invianti (attualmente i CPS dell'Ospedale Niguarda) che partecipano al Progetto e hanno in carico l'utente.

Per informazioni: associazionecontatto@gmail.com

Visita il sito: www.mybluebox.it

Download Brochure

brochure-semola.pdf

Si può dire...
Un libro per parlare con i bambini di ansia, depressione, stress e traumi.

L'idea del libro è quella di stimolare nuove conversazioni tra adulti e bambini. A proposito di pensieri e sentimenti. A proposito di disturbi mentali. A proposito di gioia e dolore. Il libro è scritto per i bambini, per i ragazzi e per gli adulti. 
I ragazzi possono leggere il libro da soli mentre gli adulti possono utilizzarlo come guida per parlare con i più piccoli.

 

 

“Chi può aiutare Jesper?” è un video creato per essere utilizzato quando si incontrano bambini che hanno un genitore affetto da un disturbo psichico o che abusa di qualche sostanza. 

Il video è stato realizzato in Norvegia da un'organizzazione che da più di 50 anni lavora per i bambini e la loro salute mentale e racconta la storia di Jesper, un bambino di 4 anni, e di sua sorella maggiore Johanna che vivono con la loro madre.
Una mattina presto, in un giorno di scuola, i bambini non sono in grado di svegliare la mamma e sono costretti a badare a loro stessi come meglio possono. Jesper e Johanna si accorgono che qualcosa in casa loro non va come dovrebbe. Il calendario fermo su novembre anche se è primavera, le bottiglie vuote e un posacenere troppo pieno mostrano la situazione in casa. Johanna cerca di darsi da fare e accompagna il fratellino all'asilo ma, una volta lì, Jesper è triste. Non vuole giocare con gli altri bambini e vuole solo essere lasciato in pace.

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