Senape (Progetto concluso)

Da un seme piccolo piccolo una pianta tanto grande...

I bisogni dell’utenza che afferisce ai servizi di neuropsichiatria del territorio, minori e loro famiglie, sono spesso legati alle difficoltà di integrazione sociale che si accompagnano ai disturbi psichici dei minori. A questi quadri clinici si associano diversi gradi di disabilità, che si manifestano a livello dell’interazione con gli altri, della vita scolastica e di tutti i giorni, della possibilità di crescere in modo autonomo. Ne conseguono situazioni di svantaggio sociale e un alto rischio di esclusione.

Per la famiglia la disabilità del minore costituisce una sfida molto intensa con ovvie ricadute sul funzionamento familiare, sentimenti di dolore e frustrazione per le difficoltà del figlio e pesanti ripercussioni sull’educazione del bambino, la qualità della vita familiare e della coppia genitoriale oltre ad un carico elevato quali principali caregivers.
Le risorse informali della rete naturale, se adeguatamente sostenute e valorizzate potrebbero diventare occasioni a beneficio dei genitori per vedere alleggerito il carico quotidiano, a disposizione dei minori per sperimentare in modo maggiore e nuovo contesti e situazioni di vita extrafamiliari. Tali contesti relazionali per la loro naturalità si connotano per offrire una disponibilità a lungo termine e risponderebbero a quella domanda di inclusione sociale che soli i servizi, per la loro intrinseca natura istituzionale, non possono necessariamente soddisfare. La peculiarità del Progetto è quella di attuare Programmi di Rete Sociale Naturale personalizzati a favore di ciascun paziente. La metodologia scelta punta sull’estensione della care del paziente al di fuori del setting sanitario, ovvero nella quotidianità dell’ambiente naturale di vita della persona e punta sulla possibilità di individuare al suo interno risorse nascoste attivabili su ben precisi obiettivi riabilitativi.
Il progetto si integra alle prestazioni erogate dai Servizi di Neuropsichiatria per l’Infanzia e Adolescenza già articolate in base a percorsi di trattamento multidisciplinare, in particolare per le aree inclusione sociale e qualità della vita, aree in cui spesso si concentrano bisogni e domande di utenti e famiglie, legate alla particolare fase evolutiva considerata (maturazione somatica e affettiva, distanziamento dalle figure genitoriali, confronto con il gruppo dei pari).
Il Progetto si è realizzato nel biennio 2011-2013 dedicandosi a minori con disabilità motoria e successivamente nel 2014-2015 rivolgendosi a minori con disturbi cognitivi e del comportamento.

Responsabile: dr.ssa Annalisa Cerri

Referente Scientifico: dr. Roberto Vaccari, neuropsichiatra, Direttore S.C. Neuropsichiatria Infanzie e Adolescenza, A.O. Ospedale Niguarda Ca' Granda

DESTINATARI
Il Progetto Senape è rivolto a giovani pazienti nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 14 anni in carico presso i poli della Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’A.O. Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano (via Cherasco e via Ippocrate) con una disabilità nell’area del ritardo mentale lieve, dei disturbi dell’apprendimento e del comportamento.

LE AZIONI PROGETTUALI
Dal punto di vista operativo il Programma RSN prevede l’individuazione, all’interno della rete sociale naturale del minore, di una o più figure significative da lui stesso indicate e la loro attivazione in qualità di “facilitatori naturali”. Tali figure costituiscono dei nodi significativi della rete del minore e/o della sua famiglia e possono essere rappresentate da minori o adulti.
Nello specifico si tratta di attivare le reti esistenti, con particolare riguardo all’ambito scolastico, creando dei programmi ad hoc che coinvolgano anche altre figure di riferimento (insegnanti, compagni di scuola, vicini di casa, amici,…) avendo particolare cura di creare situazioni di reciprocità e sostegno tra famiglie. Ogni programma a favore del minore e della sua famiglia viene formalizzato con un accordo programmatico tra tutti i soggetti coinvolti, orientato verso obiettivi intermedi valutabili che si collocano nelle dimensioni inclusione sociale e alleggerimento del carico familiare, verificato e ridefinito mensilmente.

I facilitatori naturali non si configurano come volontari in quanto sono scelti dal soggetto, operano su base strettamente individuale e personalizzata, la loro azione parte da una relazione ancorché minima o simbolica con il soggetto beneficiario e l’interazione ha un carattere di reciprocità di cui tutti gli attori sono portati a consapevolezza.

MODALITA’ DI ACCESSO
Attraverso una segnalazione da parte del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Niguarda.

 

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