Negli ultimi anni l’argomento ricorrente, quando si parla della famiglia reale britannica, riguarda solo e soltanto il principe Harry.
Chissà quante volte il principe Harry avrebbe voluto chiamarsi Potter di cognome, come il maghetto della celeberrima saga letteraria prima e cinematografica poi. Magari per avere a sua disposizione, soltanto per pochi minuti, “la bacchetta di Harry Potter” che non ha un nome preciso ma che si chiama esattamente così.
Pochi minuti per cancellare definitivamente alcuni degli errori che hanno segnato la sua vita e continuano a marchiarla a fuoco. In senso negativo. Con quella bacchetta potrebbe cancellare la sua autobiografia, Spare, o almeno parte di quei contenuti che hanno contribuito a rompere completamente i rapporti con la sua famiglia. Con la Royal Family.
Ancor prima della pubblicazione del libro scandalo i rapporti tra il principe Harry con suo padre, re Carlo III e suo fratello, il principe di Galles ed erede designato al trono, William, non erano dei migliori. Il contenuto di quel testo, che ha reso di pubblico dominio i segreti più intimi dei componenti più importanti della monarchia del Regno Unito, ha fatto si che si imboccasse una strada senza ritorno.
Ora il secondogenito di re Carlo III e della mai troppo compianta principessa Diana, ha perduto anche il suo sostegno.
In quel titolo, Spare, vi è tutto il malcelato malcontento, la rabbia e la frustrazione di chi si vede, e si sente, in ogni circostanza della vita, soltanto un ricambio, una riserva.
Una situazione che ha vissuto, per un’intera vita, la principessa Anna, figlia delle regina Elisabetta II e del principe Filippo di Edimburgo, sorella minore di Carlo, anche lui erede designato al trono. A lei il principe Harry avrebbe dovuto rivolgersi esattamente per comprendere appieno il ruolo di ‘secondo’ per nascita. La principessa Anna gli avrebbe potuto spiegare cosa avrebbe perso abbandonando Buckingham Palace.
Importante la testimonianza corrispondente reale della BBC, Jennie Bond, che al tabloid britannico Mirror ha recentemente dichiarato: “Sì, Anna sarebbe stata la persona perfetta per offrire consigli e guida, ma, purtroppo, questo non è più rilevante poiché Harry ha chiarito che non ha alcun desiderio di tornare a vivere come membro attivo della famiglia reale“.
La principessa Anna: “Avrebbe potuto dire a suo nipote che “fare da spalla” è il modo sbagliato di considerare il suo status. Invece, come ha dimostrato, il secondogenito può essere un prezioso sostegno per l’istituzione della monarchia, un amico, un confidente e un braccio destro vitale per il monarca“. Ma così non è stato e la scelta di Harry di staccarsi definitivamente dalla sua famiglia è gravida di conseguenze.
Ad una ad una, suo malgrado, il principe Harry ha già iniziato a conoscere le ripercussioni della sua errata scelta. Ora, però, non si può più tornare indietro e nemmeno la principessa Anna, un’altra ‘riserva’, può fare nulla.
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