L’INPS potrebbe avere pronto un assegno da 30.000 euro per te, senza ISEE né limiti di reddito. Ecco come funziona davvero questa opportunità.
In un’Italia che arranca tra bollette da capogiro, benzina che sembra oro liquido e supermercati dove a fare la spesa si spende un salasso, arriva una notizia che ha dell’incredibile. Una di quelle che all’inizio leggi con sospetto, poi controlli due volte per capire se ti stanno prendendo in giro, e invece no, è tutto vero.
A farsi avanti è l’INPS. Senza bisogno di compilare l’ISEE o di impazzire dietro montagne di documenti, esiste la possibilità concreta di ottenere fino a 30.000 euro. Detto così sembra una leggenda metropolitana e invece c’è un fondo che aspetta solo di essere richiesto da chi ha i requisiti giusti. Certo, non tutti possono accedere a questa cifra, ma la buona notizia è che i criteri non sono quei soliti paletti strettissimi che tagliano fuori metà del Paese. E no, non è il solito bonus lampo che sparisce nel tempo di un click.
Il protagonista di questa storia si chiama Prestito Pluriennale ed è una misura che l’INPS riserva da tempo ai lavoratori dipendenti pubblici, a quelli di Poste Italiane iscritti alla gestione ex IPOST e ai pensionati che hanno ancora legami contributivi con questi enti. Non è un regalo, va detto, perché si tratta pur sempre di un prestito, ma le condizioni sono talmente vantaggiose che verrebbe da pensare che l’INPS voglia davvero dare una mano concreta a chi ne ha bisogno.
In pratica funziona così: vai sul sito dell’INPS, accedi all’area riservata con le credenziali e lì, senza dover fare anticamera o chiedere favori, puoi fare una simulazione. Inserisci pochi dati tipo lo stipendio e l’anzianità di servizio e il sistema ti dice subito a quanto puoi arrivare. L’importo massimo? Trenta mila euro tondi tondi che ti arrivano direttamente sul conto corrente.
E qui viene il bello perché nessuno ti chiede l’ISEE, né di giustificare il tuo patrimonio. L’unica cosa che conta è avere i contributi versati e il lavoro o la pensione compatibile con la gestione INPS di riferimento. Il rimborso poi è semplice: una trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione, spalmata su cinque o dieci anni a seconda della durata scelta, senza sorprese o costi nascosti.
In un periodo in cui tutto sembra complicato, sapere che esiste un modo così lineare per ottenere liquidità fa quasi strano. E forse è proprio per questo che in tanti ancora non ne parlano, perché suona troppo semplice per essere vero. Eppure la misura esiste, basta solo informarsi e decidere se approfittarne. In un mare di incertezze, sapere che l’INPS può diventare il tuo finanziatore personale, con tanto di tasso agevolato, fa sicuramente un certo effetto.
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