Molti italiani in questi giorni hanno ricevuto degli avvisi di pagamento da parte del Fisco, tuttavia sembra che possano essere ignorati: ecco per quale ragione.
Il mese di luglio è spesso critico per i titolari di partita iva – sia forfettaria che regolare – poiché si tratta del periodo in cui vanno presentate le dichiarazioni dei redditi ed in cui vanno versati i contributi per i guadagni ottenuti nell’anno precedente. C’è sempre la possibilità di dilazionare i pagamenti in comode rate fino a novembre e di mettersi in regola anche successivamente nel corso dell’anno, ma rappresenta comunque un mese cruciale per la gestione economica.
Questo è anche il mese in cui arrivano le comunicazioni da parte del Fisco per regolarizzare la propria posizione contributiva. Nel caso in cui negli anni passati abbiate commesso errori nella dichiarazione dei redditi e abbiate pagato in più o in meno, vi arriveranno delle comunicazioni a riguardo.
Se avete pagato in eccesso riceverete una compensazione, qualora invece siate in difetto vi arriverà un avviso bonario. Questi avvisi non sono come le cartelle esattoriali, non si tratta di un atto impositivo che va contestato immediatamente in caso i vostri versamenti siano corretti, bensì un invito alla regolarizzazione, a correggere eventuali errori.
Qualora lo riceviate, dunque, avrete il tempo di valutare la situazione, controllare che quanto richiesto sia effettivamente dovuto (nel caso contrario è necessario presentare una documentazione che attesti la regolarità dei versamenti effettuati) e successivamente regolarizzare la vostra posizione. Ovviamente, come nel caso delle cartelle esattoriali, la somma dovuta è gravata da mora e maggiorazioni, ma ridotte del 30% se pagate entro i termini indicati.
L’altra differenza rispetto alle cartelle esattoriali è che in caso di mancato pagamento non si procederà alla riscossione forzata del debito attraverso pignoramento o altre misure coattive di recupero crediti.
Per quanto riguarda molti degli avvisi bonari recapitati in questi giorni agli italiani, c’è una buona notizia. Tali avvisi sono giunti a casa dei destinatari privi della pagina iniziale di riepilogo, quella in cui solitamente sono contenute le informazioni necessarie sia per capire quale sia la ragione dell’invito del Fisco a regolarizzare, sia per effettivamente mettersi in regola.
Qualora dunque l’avviso che vi è arrivato a casa non presenti le seguenti informazioni, non siete tenuti a pagare:
A rendere nota la possibilità di ignorare completamente gli avvisi bonari mancanti della pagina iniziale è stata la stessa Agenzia delle Entrate con un comunicato nel quale informa che in questi casi c’è stato un errore di stampa e dunque l’avviso non è valido. Ciò significa però che successivamente un avviso completo di tutte le sue parti arriverà alle stesse persone in un secondo momento.
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